
GEOMETRIA E CONTRASTI
Geometria e contrasti sono due importanti elementi distintivi dello stile Cartier che si basano, da un lato, sull’architettura elaborata a partire da effetti di simmetria o asimmetria, parallelismi e prospettive e, dall’altro, sulla forza di contrasti cromatici intensi di cui Cartier esalta la presenza.
GEOMETRIA: GIOCHI FORMALI









CONTRASTI CROMATICI

L’accostamento del rosso e del nero è interpretato in un’ampia gamma di sfumature, dai toni solari del corallo, a quelli luminosi della rubellite o a quelli intensi del rubino. Il nero dell’onice o della lacca sottolinea a sua volta contorni o volumi, delinea effetti d’ombra e scandisce il ritmo.

Comparso negli anni ’10, l’abbinamento del verde e del nero si diffonde di pari passo con le ricerche della Maison sull’essenzialità delle forme e la sobrietà del design. L’onice si impone, sottolinea, dà rilievo, conferisce profondità al punto da diventare un elemento ricorrente dell’epoca dell’Art déco.

L’accostamento del verde e del rosso è frequente nel repertorio di Cartier: lo smeraldo o la giada prediligono il corallo o il rubino. Per creare contrasto, la Maison vi accosta l’onice oppure la lacca o lo smalto di colore nero, a sottolineare motivi geometrici e giochi di prospettiva.

L’accostamento del verde e del rosso è frequente nel repertorio di Cartier: lo smeraldo o la giada prediligono il corallo o il rubino. Per creare contrasto, la Maison vi accosta l’onice oppure la lacca o lo smalto di colore nero, a sottolineare motivi geometrici e giochi di prospettiva.

L’accostamento del verde e del rosso è frequente nel repertorio di Cartier: lo smeraldo o la giada prediligono il corallo o il rubino. Per creare contrasto, la Maison vi accosta l’onice oppure la lacca o lo smalto di colore nero, a sottolineare motivi geometrici e giochi di prospettiva.

L’accostamento del verde e del rosso è frequente nel repertorio di Cartier: lo smeraldo o la giada prediligono il corallo o il rubino. Per creare contrasto, la Maison vi accosta l’onice oppure la lacca o lo smalto di colore nero, a sottolineare motivi geometrici e giochi di prospettiva.
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Spingendo sempre oltre lo spirito pionieristico della Maison, Louis Cartier impone l’abbinamento del blu e del verde, colori a lungo considerati incompatibili tra loro. Quello da lui definito “motivo pavone” rappresenta oggi una firma cromatica della Maison.

Agli abbinamenti cromatici più emblematici, Cartier ne aggiunge molti altri, spesso inediti. A partire dagli anni ’30, grazie allo spirito di iniziativa di Jeanne Toussaint allora direttrice creativa, sui gioielli si uniscono pietre fini e preziose. Ametiste, acquemarine, citrini o peridoti si posizionano accanto a diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi. Questa passione per il confronto tra materiali è diventata la firma stilistica della Maison.



